Saluto del nuovo parroco


Egli domandava loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro gli rispose: «Tu sei il Cristo». … E cominciò a insegnare loro che il Figlio dell’uomo doveva soffrire molto, ed essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e, dopo tre giorni, risorgere.Con queste parole di Gesù, oggi proclamate, mi presento ad iniziare il mio ministero sacerdotale in mezzo a voi, in questa parrocchia col desiderio e l’impegno di cercare tutti insieme il Signore Gesù Risorto e vivo….

Il mio primo pensiero va alla mia famiglia qui presente….. sono nono e ai miei genitori in cielo…. Per la vita e l’esempio con cui mi hanno formato come persona ….

Pensiero di affetto e di stima immensa va a al nostro Vescovo, Papa Francesco, come nostro vescovo, al quale tutti dobbiamo gratitudine per l’esemplarità della vita cristiana

Ringrazio il vescovo ausiliare per aver desiderato con me di essere presente questa sera nella nostra comunità parrocchiale a presentarmi e benedirmi.

Saluto i confratelli nel sacerdozio: grazie per aver preso parte a questa liturgia, ma ancora di più per aver manifestato la forza prorompente dell’unico presbiterio che gioisce per uno dei suoi membri a cui viene affidata una porzione del popolo di Dio. Nei volti e nell’amicizia di diversi sacerdoti presenti c’è la mia storia di sacerdote nelle diverse tappe a servizio di questa chiesa.

Ma permettetemi di avere un particolare ricordo per chi mi ha preceduto nel servizio di questa comunità parrocchiale, il caro don Remo, (che conoscevo già da tempo) e con il quale ho fatto in questi giorni una bella esperienza di comunione sacerdotale. Mi ha preso per mano e mi ha introdotto nella storia di questa comunità che …. Ora continua il cammino…. Grazie don Remo:

In questo momento, colmo di gioia e di gratitudine per quanto il Signore mi ha dato, il mio ricordo va alle comunità parrocchiali in cui ho svolto il mio ministero sacerdotale: SS Gioacchino e Anna a cinecittà per sette anni; N. S. di Bonaria ad Ostia per quattro anni e all’amata comunità di san Tommaso Apostolo, presente con una nutrita delegazione guidata dal viceparroco, va ancora l’infinito grazie sentito e commosso.

Altro ringraziamento più bello sento di riservarlo ora alle persone (e, grazie a Dio ne ho incontrate tante in questi giorni, soprattutto giovani) che amano e sostengono e fanno vivere questa Parrocchia. Sono le pietre vive, quelle che non vengono mai trasferite, che tengono viva una Comunità come questa, attraverso l’attenzione ai malati, ai disabili, ai poveri, agli anziani, …. nell’Oratorio, nel Centro Estivo, nei AC, nel Catechismo, nelle proposte di cammini ecclesiali, durante le feste (come la prossima che ci prepariamo a vivere) nei tanti lavori e servizi …. nascosti e preziosi… tutte le raccolgo nella persona fedele, semplice e cordiale del viceparroco, don Saju….

Vorrei iniziare ad entrare nelle vostre case in questi giorni per visitare le persone ammalate oppure anziane, che sostengono la Parrocchia con la preghiera e con l’affetto.

Carissimi parrocchiani di S. Maria Addolorata, con trepidazione mi appresto a condividere con voi un tratto importante del mio cammino di sacerdote. Con gioia e timore, rispondendo alla chiamata di Gesù, ho accettato la proposta di essere vostro parroco e, con la preghiera soprattutto alla Vergine Maria della quale oggi celebriamo la Santità del Nome, mi sono preparato ad assumere questa missione. Vengo tra voi col desiderio di servire questa comunità sostenuto quindi dallo sguardo amorevole di Maria, nel titolo particolare di questa parrocchia, Addolorata… sotto la croce salvifica del suo Figlio, e incoraggiato dall’iniziale e cordiale accoglienza che mi avete riservato in questi primi giorni di permanenza fra voi.

A voi, miei parrocchiani, dico sin da subito il mio grazie per avermi accolto in questa grande famiglia…., che seppur grandissima (40000 abitanti) vuole essere una famiglia in ricerca del Signore che ci indica lo stile della comunione con il fratello, sia esso il più lontano, come regola di vita, soprattutto interna alla comunità che qui celebra nell’Eucarestia, l’incontro gioioso con il Signore Risorto.

Tutti insieme dobbiamo cercare il Signore sapendo che questa ricerca ci fa diventare santi e ci fa partecipare all’amore che promana da Dio. Tra di noi si dovrà instaurare il clima sempre più di famiglia, che tale è e rimane malgrado le frizioni che si generano. E come unica famiglia dovremo impegnarci a fare esperienza di figli di Dio per aderire sempre di più a Gesù ed al suo Vangelo.

La Chiesa intera e la parrocchia in particolare è luogo in cui si perpetua il messaggio di Cristo al mondo, luogo in cui ci si salva, sacramento che continua a trasmettere l’amore di Dio a noi uomini. Mediante l’evangelizzazione e la catechesi, la liturgia e la preghiera, la vita di comunione nella carità, essa offre gli elementi essenziali del cammino del credente verso la pienezza della vita in Cristo. La crescita umana e spirituale di ognuno di noi consisterà nella ricerca costante di Dio che ci fa scoprire la bellezza di essere stati amati e creati da Lui.

In conclusione vorrei non dimenticare un opportuno e provvidenziale dono che ci accompagnerà in questo prossimo anno pastorale, primo anno per me in mezzo a voi, dono che riguarda i cristiani della chiesa intera: l’anno giubilare della Misericordia!

Mi appello fin da ora alla infinita misericordia di Dio e mi affido alla vostra misericordia nei miei confronti, perché possiamo insieme conoscerci e crescere con tutto ciò che la provvidenza ci riserverà

Ci sostengano l’intercessione di Maria, dei Santi patroni di Roma e di tutti i santi del cielo

Grazie di cuore

  

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